venerdì 25 gennaio 2013

'Inside'

Massì.
Oggi vi parlerò un po' di me, delle mie cose. 
Mi piace parlare di me.
Mi piace stare al centro dell'attenzione, ma allo stesso modo mi intimidisce. Ed allora lascio stare. Ma oggi:
Sono io.







Per aiutarmi:
Ecco a voi la mi auto-intervista alla mo’ di “inside the Actor Studio”.



-La parola che preferisci?
Innamoramento.

-La parola che detesti?
Solitudine.

-Cosa ti eccita creativamente, spiritualmente o emotivamente?
Sarò banale, e ripetitva. Ma resterà sempre lei. La musica.

-Cosa ti deprime creativamente, spiritualmente o emotivamente?
Rendermi conto  che quello che sogno non sarà mai la realtà.

-Quale rumore o suono preferisci?
Il “rumore” del phon acceso quando sono ancora nel letto, e non devo alzarmi per studiare o fare qualche “dovere”. Quel rumore mi rilassa.  Ah, ed anche il “suono” della pioggia forte, sempre quando si tratta di una giornata in cui “posso” poltrire.

-Quale rumore o suono detesti?
Il computer acceso la sera tardi, ovviamente con  mia sorella in postazione. Non soltanto è fastidioso il rumore dei tasti, che di giorno pare impercettibile e la notte un trapano, ma anche quella cavolo di ventola. Ho sempre avuto problemi col computer. SEMPRE.

-Cosa faresti se non fossi conservatrice dei beni culturali?
Probabilmente , boh non lo so, tutto quello che farei avrebbe  comunque a che fare con l’arte. Se lo considerassi un lavoro “redditizio”,  farei l’antropologa,  ma essendo un lavoro che non rende, lo farei solo come “passione”, un di più senza scopo di lucro. Quindi se non dovessi proprio avere niente  a che fare con l’arte, farei farei farei…

-Quale lavoro non faresti mai?
Farei, quasi, qualsiasi cosa. Credo nel “Lavoro Nobilita l’Uomo”. Anche se è difficile capirlo in alcuni drastici casi. Ma evidentemente un lavoro che non farei mai è il call-center. O quei lavori tipo di pierraggio dove devi fare una capa tanta alla gente per  farli venire al tuo locale o al tuo blablabla etc etc. Io sono una che propone: “se vuoi venire, mi fa piacere…ma se non puoi o non vuoi, mica ti assillo”. E le mie proposte non sono dirette mai a tutti, ma a quelli che voglio bene  e che godono della mia stima.

-La tua parolaccia preferita?
Forse “cazzo!”  Ma anche “bastardo!”. Spesso dico anche “bucchinara”, ma non la uso come parolaccia. Una “Bucchinara” è una persona che vuole  fare tutta la “tipa”.

-Se il paradiso esistesse, quali parole vorresti sentir dire da Dio mentre entri?
Non lo so. Sicuramente mi piacerebbe sentir parole d’amore. Mi piacerebbe sentir Dio essere fiero di me, per averlo amato a modo mio.

Ma qualcosa di mio mi va di aggiungerlo. Vediamo.

Il mio soprannome è Wolf. Si lo so. E' molto strano, ed anche bruttino. Ma tutto è nato dal fatto che mi chiamavano Wallie, di qui Wolfagang (tipo Mozart) e poi Wolf.

Mi piacciono molto gli animali, ma per adesso non ne voglio perché sono molto impegnativi, come dei figli, e prima voglio occuparmi di me, poi casomai tra qualche anno, quando e se vivrò da sola in una casa più spaziosa, potrei prendermi cura di un cucciolo. Rigorosamente si sta parlando di cani.

Non piango molto spesso. Vado molto a periodi. O piango quando sono mooolto triste, o quando vedo un film triste. L'ultima volta è stata la settimana scorsa, dopo aver visto "Salvador: 26 anni contro". Sono apertamente contro la pena di morte. Mi capita di piangere anche per cose non "reali"

Una cosa che adoro è ridere a crepapelle fino a piangere senza neanche ricordarmi perché ho iniziato a ridere. Questa cosa non capita molto spesso. Ma mi è capitata qualche mese fa, quindi, direi abbastanza recentemente.

Sono una persona che crede molto nei rituali. Nel senso: ho i miei rituali. Soprattutto per quanto riguarda il cibo. Molte cose della mia vita sono legate al cibo. Faccio un esempio. Tre anni fa, in questo periodo, mi misi a dieta (come al solito). Ma avevo deciso che solo il giovedì, in corrispondenza con la visione del mio telefilm preferito, avrei mangiato della cioccolata, e l'avrei mangiata fondente perché, si dice, sia meno grassa di quella a latte. Da allora, ogni volta che vedo quel telefilm, se lo faccio con della buona cioccolata fondente è meglio (considerando che prima odiavo il fondente, ed ora è il mio preferito). Ed ho molti altri rituali come le alette di pollo, o il pollo con burro e limone, o ancora le chiacchiere al cioccolato. 

Quando preparo qualche dolce, lo faccio sempre ascoltando una canzone, e precisamente questa:


perché mi ricorda molto la scena finale del film in questione. E qui mi sento molto simile ad Amelié, che mentre prepara un dolce pensa, piange delle sue cose, e appena fantastica subito sorride. 

Quando ripeto per un esame, necessito di avere tra le mani qualcosa di rotondo. All'inizio usavo mele e mandarini. Mi servono come una sorta di antistress passandoli, o meglio lanciandoli da una mano all'altra. Quanco ho cominciato a fare strage di mele e mandarini per le infinite volte che li facevo cadere a terra, mia nonna ha pensato bene di cedermi la palla da tennis di mio zio (quello che non c'è più e che non ho mai conosciuto) (tra l'altro non sa neanche perché mio zio avesse una pallina da tennis!)
Ah!E qualche altra volta c'è stata l'eccezione a questa regola: potevo anche far roteare tra il pollice e l'indice una piccola agendina o un evidenziatore!

Sono una ragazza che nella vita ha cercato tanto amore, ma ne ha forse dato troppo. Mi sono un po' "ghiacciata" nel tempo. Sono diventata molto razionale e poco istintiva. Questo per me è un gran difetto.

Mi piace la musica senza parole.Perché riesco a riconoscermi meglio senza il vincolo di un 'testo'. E poi mi rilassa. 

Mi piace parlare in inglese, per questo spesso (volente o nolente) decido di vedere film in lingua originale, e anche interviste di attori (difficilmente cantanti). Ma quest'ultimo più che altro perché mi ritengo una persona non molto curiosa: di più. Forse è la mia unica vera presunzione che porterò avanti finché avrò forza. SONO UNA RAGAZZA CURIOSISSIMA.

Detto ciò non mi viene in mente nessun'altra stranezza. Quindi. Vi saluto. 

Nessun commento:

Posta un commento