giovedì 19 giugno 2014

O ssaje come fa 'o core?


Tu stive 'nzieme a n'ato 
je te guardaje 
e primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie 
pe' s'annammura' 
già s'era fatt' annanze 'o core. 
A me, a me 
'o ssaje comme fa 'o core 
quann' s'è annamurato. 

Tu stive 'nzieme a me 
je te guardavo e me ricevo 
comm' sarrà successo ca è fernuto 
ma je nun m'arrenn' 
ce voglio pruva'. 
Poi se facette annanze 'o core 
e me ricette: 
"Tu vuoje pruvà? 
E pruova, je me ne vaco!" 
'O ssaje comme fa 'o core 
quann s'è sbagliato.

E' bello tornare a scrivere. E' bello tornare a farlo così.  
Una mano batte tanto rapidamente sui tasti -bianco su nero. L'altra trattiene senza alcuna fretta, ma con tanto timore, il cuore.
Queste bellissime parole mi perseguitano. E malinconicamente mi lascio perseguitare. Anzi. Sono io a perseguitarle. Sono io che le cerco. Sono io che le indosso. Sono io che le imprigiono senza lasciarle andare via.
Il mio cuore. Io avevo un cuore? 
Le ho ascoltate per due mesi. Quasi tutti i giorni per due mesi. Ma adesso hanno un significato in più. Hanno un senso nuovo. E non è del mio cuore, questo mio nuovo cuore, di cui voglio parlare. 

Non parlerò dei due mesi scorsi. Parlerò di ieri.
E' un bel po' di tempo che quando guardo un film, non mi resta nulla. E quando qualcosa mi resta non è mai una grande emozione. Quel tipo di emozione che ti turba veramente l'anima. Di solito scappo dai film che mi turbano l'anima, che mi lasciano l'amaro in bocca, anche se fondamentalmente sono i film che preferisco di più. Solo che non mi va di cucirmi addosso uno stato d'animo indefinito. 
Ieri ho visto per la prima volta "Pensavo fosse amore...invece era un Calesse". Amo Troisi, lo trovo un artista a tutto tondo. Ho letto che a lui non piaceva essere paragonato a Totò, ed effettivamente sono diversi. Eppure perché io sento che questa sua poesia "O ssaje come fa 'o core" è tanto toccante -e per me anche di più- di "Malafemmena" di Totò?
Il film che ho visto ieri mi ha lasciato senza parole. Non mi aspettavo quel finale. Forse, però, avrei dovuto aspettarmelo. E magari ho avuto un colpo al cuore proprio perché non ero preparata: perché ho sempre interpretato il testo della canzone "O ssaje come fa 'o core" -che Troisi ha messo nero su bianco durante la scrittura della sceneggiatura del film in questione-  in un modo leggermente diverso rispetto al suo senso reale (decisamente inequivocabile nella poesia, e che per questo ho deciso di inserire al posto della canzone). 
Io credevo che lo sbaglio del cuore fosse quello di essersi innamorato della persona sbagliata. Ma di esserne davvero, e ancora, innamorato, nonostante fosse stato leggermente influenzato dall'altra parte, la mente, che tutto vede con razionalità.

 E invece...
...e invece non era mai stato amore, ma soltanto un calesse.
Mai parole più emozionanti credo di aver ascoltato o letto nella mia vita: "E prima di dare il tempo agli occhi di innamorarsi, già si era fatto avanti il cuore". E' assurdo come qualcuno sia stato in grado di dare una visione così realistica, anzi reale, di un sentimento così tanto difficile da spiegare. E' assurdo come sia stato possibile spiegare l'inspiegabile. Io davvero non riesco a trovarle, invece, le parole, per dire quello che vorrei dire qui. So solo che non è vero che l'amore non si spiega. Perché questa poesia rende l'amore vivo anche se ancora non lo provi, e quando lo provi, in un modo o nell'altro, quelle parole le rubi e 'le imprigioni, senza farle andare via'.
E quel " E io mi dicevo 'com'è che è finito? Ma io non mi arrendo: ci voglio provare!' Allora il cuore si fece avanti e mi disse 'tu vuoi provare? Prova. Io me ne vado. Lo sai come fa il cuore quando si è sbagliato' ". Anzi potremmo anche tradurlo così: 



"E allora com'è che non l'amo più?".
Ci vuole coraggio per cominciare. Ci vuole coraggio per restare. E ci vuole altrettanto coraggio per andare via. E ancora una volta trovo più significativo usare le sue parole: "Bisogna avere il coraggio della fine, piano piano, con dolcezza, senza fare male...ci vuole lo stesso impegno e la stessa intensità dell'inizio."

Come coraggiosa è stata la scelta di parlare della fine di un amore da questo punto di vista. Una scelta coraggiosa e rischiosa, che ha visto nuovamente vincitore Troisi.

E tutto questo lascia l'amaro in bocca. Il film, l'idea che gli amori finiscono, e si perdono nel tempo. Come c'è l'amaro in bocca nel rendersi conto che nel 2014 Troisi non c'è, e non c'è neanche un Troisi. E non è per mero conservatorismo. E' proprio che oggi ci sono pochi film buoni, tra la tanta pellicola spazzatura; eppure nessuno ti emoziona da star male così, nessuno 'ti ruba l'anima'. E fortunatamente quei pochissimi film che si avvicinano ad una stimolazione del genere, sono italiani.




Ma come fa il cuore quando si è innamorato?
E come quando invece si è sbagliato?