martedì 26 febbraio 2013

'Cose da fare...'

Sono felice. Mia sorella ha dato l'ultimo esame, il suo più difficile, ed ha preso anche un gran voto! Un ventisette è più che buono in cinema con Sainati. Però dall'altra parte sono tesissima per domani (che devo fare la richiesta di tesi) ma soprattutto per venierdì 1 Marzo, che ho il mio di esame. Vorrei farlo domani per smetterla di stare in questa sorta di limbo. Ma vabbé. Comunque nonostante la tranquillità che ho acquistito nel tempo posso dire che gli esami sono una delle cose che nella vita di danno davvero tanta adrenalina e voglia di spaccare. Chissà se sono la sola a pensarla così. Comunque ecco le cose che farò dopo il mio esame (superato o non):

Comprare un regalo a mia sorella per il suo ultimo esame. 
Comprare un LP al ragazzo di mia sorella così tanto per (ma che cazzo gli prendo? cerco di indagare ma quello che conosco io a lui non piace).
Comprarmi un bel jeans a vita alta chiaro anni '90. 
Comprarmi un LP dei the Doors (devo ancora valutare quale)
Comprare l'LP 'Nevermind' dei Nirvana (altro mito).
E prendere i biglietti per la tappa napoletana del Tour Fantasma dei Baustelle.

Direi che può bastare. Ragazzi incrociate le dita per me. Ho bisogno veramente di supporto alla Dragon Ball.

domenica 24 febbraio 2013

'Non puoi bruciare se prima non ti eri acceso'

E' da un po' che manco. Sto preparando un altro esame (legislazione dei beni culturali), e sto aiutando mia sorella a ripetere per il suo ultimo esame (Storia del Cinema che, ahimé, devo dare anche io a maggio!). Però adesso sento proprio il bisogno di venir qui, a dire come al solito la mia. E come al solito, si tratta di musica.
Devo fare una premessa: Rai 5 mi piace come rete; è più intelligente di qualsiasi altra rete 'rai' (se la gioca bene con rai movie) e mi piace soprattutto quando propone dei bei documentari. Quando poi sono basati su miti della musica: mi illumino davvero d' immenso. E ne approfitti per fare un tuffo in un'epoca mancata, e in un mondo purtroppo sconosciuto. Avevo già visto qualcosa sui Rolling Stones ed Elvis.
Ed oggi è toccato a loro: The Doors; o meglio, a lui: Jim Morrison.
Non tutti gli artisti devono essere compresi. E non di tutti gli artisti bisogna condividere per forza il pensiero. Ma ci sono certi artisti, anche quelli che rientrano in queste categorie, che non puoi non considerare come tappa essenziale per la formazione culturale mondiale. Jim Morrison è uno di questi. Puoi non capire "The end", puoi non trovare eccezionale "Light my fire", ma non puoi non considerarle essenziali per la storia della musica, e per la formazione culturale di un periodo storicamente 'diverso', innovativo. Puoi non amare Morrison, ma non puoi dire che Morrison è uno dei tanti. Sicuramente la sua precoce e particolare morte ne ha aumentato la mitizzazione. Ma Morrison era un mito già da vivo. Forse uno dei rari casi in cui il mito era 'vivo'.
A volte penso. E cerco di uscire dal mio corpo, dal mio tempo. Una sorta di viaggio astrale. Nella mia vita, sono stata, in passato, molto contraria alle droghe. Lo sono tutt'ora, anche se non per tutte. Alcune neanche le considero delle vere droghe. E sono stata un po' bigotta in alcuni casi. Sicuramente, in quegli anni, avrei puntato il dito contro dicendo semplicemente "non si fa!". Eppure c'è una vocina dentro di me che mi dice l'esatto opposto. Ho sempre trovato, sbagliando, lo so, in un certo qual modo, affascinante l'effetto 'momentaneo' delle droghe, anche se credo che non sia comunque più 'libero' di quello dell'alcool. Ed è per questo che, facendo questo preambolo, credo che io avrei amato tutti questi 'poeti' non credo poi così tanto maledetti. Avrei amato Morrison, avrei amato i Lennon, e come una sciocca adolescente McCartney, Kurt Cobain. Ci trovo qualcosa di sensato, e di meraviglioso soprattutto nelle loro parole non dette, nei loro ego giganti ed allo stesso tempo piccoli e riservati. So che ne avrei amati di uomini geniali così. Anche se quando oggi conosco ragazzi che cercano di imitare quei grandi miti nelle loro essenzialità li trovo così esagerati, e banali, non falsi, ma "troppo" e quindi fastidiosi. Invece tra i '60 e i '70 quel troppo l'avrei capito, l'avrei seguito.


Ebbene sì: i miti della musica che rimpiango di non aver vissuto. Credo che al tema dedicherò un bel post nei prossimi giorni. E per ora vi lascio con una bella canzone dei Doors.



domenica 17 febbraio 2013

Postacard from: "Isola in Festa"



Il sole in cucina di questa domenica, con 'Postcard from Italy', mentre preparo il caffé, mi ricorda un passato mai vissuto.
Un passato che è futuro.
Un viaggio desiderato.
Una vacanza in 'bianco'.
Perduta tra le alture di un'isola con me ospitale (come la storia anche vuole). 
Un paesino greco fatto di fresco lino bianco, e di azzurro mare.
E le luci colorate notturne.
Ed un buon vino bianco, ma anche rosso, in un perfetto bicchiere di vetro tra le mani affusolate, dondolando su me stessa ed ancheggiando liberamente.
L'Isola in festa. Con me. Per me.

giovedì 14 febbraio 2013

"Vai a casa!" Povero Crozza



Ok. Ho visto solo i primi sei minuti. E non posso andare avanti senza venire qui a dire la mia, dal momento che sono una furia.
Andiamo per ordine. Sanremo.
Sanremo io l'ho sempre visto, anche se ogni anno mi dicevo che non l'avrei visto perché tanto è pessimo. Ora vuoi per gli ospiti, vuoi perché speri di trovare una bella canzone, intelligente e di successo insieme (cosa, oggigiorno, molto difficile in Italia), vuoi perché ti incuriosiscono i "giovani talenti", ma l'ho sempre visto.
Ora per quanto io non mi definisca né di destra né di sinistra, non per ambiguità, ma perché preferisco credere nel singolo ( che forse si può salvare, quando e se credo) piuttosto che nel gruppo (che è comunque l'unico caso in cui davvero si deve fare di tutta l'erba un fascio, perché è tutto un lurido magnamagna), questo sanremo mi sembrava interessante proprio perché era un po' di sinistra, e apprezzo molto il modo di Lavorare di Fazio e la Littizzetto. Alla fine ho deciso di non vederlo, per la prima volta in 10-15 anni. Questo perché è inutile sperare di trovare una buona canzone o un buon artista. Per carità di Dio, ha avuto la sua fortuna "Sincerità" e nulla da dire su Arisa, ma di qui a dire che è la nuova "Pausini" (è proprio la prima artista sanremese che mi è venuta in mente) ce ne vuole, e tanto anche! Dunque ho deciso di non vederlo, perché so che non ne ricaverei niente di buono, forse solo Cristicchi vale qualcosa. Al massimo potrei vedere la sezione giovani, ma niente di più.
Inoltre è stata una scelta sensata, perché io sono un po' conservatrice nella vita (non per questo son di destra, eh!), e quindi avrei preferito un Sanremo come "IL FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA", cosa che non è da buoni 20 anni. Oggi invece, è solo uno spettacolo mediatico, dove invitano ospiti per 3/4 d'ora interi. Mi può stare bene vederlo, ma far finta di vederlo per la musica, anche no! Almeno sono stata coerente!
Avevo solo il desiderio di vedere il pezzo di Crozza che stimo molto, perché "sa fare il suo lavoro", poi chissene della "sua" politica. Ma non posso non andare in bestia nel vedere il modo in cui è stato trattato. "Coglione", "buffone" e addirittura "pirla". Uno schifo veramente allucinante, durato interminabili minuti. Ed ho visto per la prima volta Crozza davvero in difficoltà. Ma sempre "signore" è rimasto, a contrario di persone che pagano una cifra blu per vedere UNO SPETTACOLO, non il FESTIVAL DELLA CANZONE ITALIANA, e si permettono di dare del pirla al loro spettacolo! E posso anche "accettare" (e sottolineo il virgolettato) il 'pirla', coglione' e 'buffone', ma non c'è niente di più brutto che sentirsi dire "vai a casa"; se lo potevano sparagnare. Con tutto il rispetto per Fazio, che reputo un professionista, anche se non lo seguo assiduamente, ma se c'era qualcuno contro cui prendersela, quello non era Crozza. Volevate lo spettacolo? E Tenetevi lo spettacolo. Anche Satira è spettacolo. La Satira politica? E' forse il più efficiente (e non efficace) mezzo per poter alzare gli ascolti e per fare 'notizia'. Dove c'è satira, là c'è l'italiano medio, compresa me, come potete vedere. E perché prendersela con Crozza? Perché gli è stata offerta una somma di denaro per andare su RAI UNO a fare il suo lavoro? Chi non l'avrebbe fatto? Prendetevela con chi ha voluto lucrare ai danni della "vostra politica". E che doveva fare Crozza? Quello il comico fa. Doveva mettersi a ballare? l'avreste criticato per non aver fatto il suo mestiere. Io sinceramente non ho proprio parole, per quello che è successo. L'italiano medio che va contro la "medianità". Bah.

domenica 10 febbraio 2013

'Dark Room'



Mi dovete scusare se mi sono profondamente innamorata dei Baustelle. Innamorata più di prima.
E' che con i Baustelle quello che ti sembra triste in realtà nasconde qualcosa di bello, di positivo.
E' che con i Baustelle anche una prostituta può sentirsi 'capita', forse ascoltata.

Ciao,che fai?mi vuoi? 
ok,ti va? 
di qua,ci sei?ne fai miracoli.. 
reciti bene 

Io non so chi sei 
vorrei gli dei quaggiù 
perchè così rinascerei 
senza guai 
Dark Room 
Che cosa vuoi? 
tramonti 
Che cosa dai? 
che sconti fai? 
Che occhi neri hai 

Tu sei qui con me,vicino a me 
che posto strano 
Io ti annuso,ti codifico 
essere umano 

No,non vuoi,perchè? 
non so 
ci stai? 
così non posso gli altri guardano..proprio noi 
dark room 
No,così non va 
non sei gli dei per me 
perchè c'è brutta musica?stupida 
Che segno sei? 
leone 
Quanti anni hai? 
E che progetti fai su di me? 

Tu sei qui con me,vicino a me 
che posto strano 
Io ti annuso,ti codifico 
essere umano 
tu sei qui con me,vicino a me 
mi sembri strano 
cicca spenta sul parquet 
ti prendo 
e poi ti fumo


Tutti sappiamo cos'è una dark room. O quasi. 
C'è un qualcosa di romantico in questa 'facile' donna che si concede così per chissà quale motivo. Non è una di quelle sgualdrine assetate di sesso, quelle che io considero 'malate' nel vero senso clinico della parola. Malate perché non si accontentano di ciò che hanno, malate perché hanno due piedi e OGNI GIORNO un paio (e non una!) di scarpe diverse, malate perché devono averne sempre di più, malate perché non hanno scrupoli, malate perché calpestano e fanno calpestare la propria dignità per qualcosa per cui forse non sempre ne vale la pena, malate perché in alcuni casi il sesso è una vera malattia, profondamente psicologica.
Invece lei è diversa. La 'lei' dei Baustelle, di tutte le loro canzoni, ha sempre qualcosa di romantico, a volte esiste una spiegazione sottile, un motivo celato, dietro il suo comportamento, che puoi solo immaginare. C'è qualcosa che va oltre la "svendita" del proprio corpo. 
In questo pezzo lei non va subito al sodo, si imbarazza, allora "...io ti annuso, ti codifico, essere umano..." e "...così non posso, gli altri guardano proprio noi..." e "...che segno sei?...".
Non so se ho reso l'idea del mio pensiero.

E vorrei subito chiudere con due citazioni che mi hanno colpita:

'Ci sono donne che vendono ciò dovrebbero donare e altre che donano ciò che potrebbero vendere. Le prime sono delle puttane, le seconde, delle sentimentali.'
Roberto Gervaso, La volpe e l'uva, 1989.

In questo caso vorrei porre l'accento sulle seconde. Non ho nulla contro le prime di "mestiere", perché mi rendo conto che a volte si è costrette a vendersi. Le vere puttane sono quelle che non si vendono per sopravvivere, né quelle che lo fanno per un moderato gusto, ma lo sono quelle che si danno a cani e porci, anche a quelli che non gli piacciono, per ottenere qualcosa che potrebbero avere sicuramente in altro modo, ma non così facilmente. Le puttane sono quelle che si vendono senza neanche sapere di farlo. Ma forse con la seconda citazione potrei spiegarmi meglio.

Puttana non è chi si dà a tanti per piacere, ma chi non si dà a nessuno per calcolo.
Roberto Gervaso, Il grillo parlante.

Ovviamente chi si da' a tanti per piacere, ma nei limiti. Non trovo fuori luogo andare a letto con uno sconosciuto o con qualcuno che poi non sarà il proprio fidanzato, ma tra il piacere e la malattia (ripeto) c'è un oceano in mezzo. 
E poi sì, è molto più puttana una che non si concede perché pensa, e ripensa, e si preoccupa di chi altri possa pensare, invece di una che si concede ogni tanto senza farsi il problema. Perché lei non pensa, si ama.

mercoledì 6 febbraio 2013

"Congratulation"



Ecco. Non c'entra un cazzo. Ma questa canzone, dai suoni leggermente balcanici, che mi ha fatto conoscere Karol (una mia amica), mi ha accompagnato in questi giorni. Ed oggi, che sono semilibera e soddisfatta, ne è diventata la colonna sonora. 
E scusatemi se vi sembrerò presuntuosa ed esibizionista, ma devo dirlo. E' stato soddisfacente. Già ho comunque un bel libretto universitario, da fare anche un po' di invidia, se vogliamo, ma questo di oggi è stato proprio un esame soddisfacente. Perché ho ricevuto i complimenti del professore di Storia Contemporanea. Ed i complimenti li avevo ricevuti solo in un'altra occasione. Pensare che il primo professore che mi diede 30 e lode con complimenti (che è uno di quei tipi che non sorride né scherza mai, ma ha un fascino, e che fascino...!) esordì dicendomi "a lei darò un voto che non potrà rifiutare", manco fosse un gangster o un mafioso!

Complimenti. 
"Qualsiasi tesi sceglierà di fare sarà una bella tesi".
E non c'è niente che valga di più.

lunedì 4 febbraio 2013

"La sottoscritta"


Eccomi, di nuovo. Mancavo da un po'. Non è successo niente di grave, eh! Solo che ascoltavo questa canzone.
Mi piace molto, la notte tra il sabato e la domenica mi sono addormentata e, successivamente, svegliata con queste parole nella testa. Ed il pensiero di qualcuno. Allora volevo cercare di capire al di là delle singole frasi quanto potesse esserci di mio in questo pezzo. E cavolo! Quanto di me, purtroppo c'è.

_Di battaglie perse ben lontano dall'artiglieria_
_proiettili sparati al cielo_
_Rapine in banca che non hanno avuto luogo mai_
_Occasioni andate al vento_

Può cantarti il sottoscritto
vorrei darti tutto, amarti meglio, 
poter vivere altre vite insieme a te
Potrai mai scusarmi?

Ecco. Sono io. Questa canzone canta della rinuncia. Forse un po' la rinuncia ad ottenere 'quella' felicità. Parla delle occasioni perse, delle occasioni mancate. Racconta di quanto qualcuno possa partecipare, illudersi di farlo, senza mai essere veramente protagonista di quella storia, forse la sua storia. Esserci, ma, se non del tutto invisibile, non necessariamente.
E tu, pur nella tua 'non-serietà', sei la mia nuova ed ennesima rinuncia. Vuoi perché forse non ne vale la pena, vuoi perché è 'pericoloso', vuoi perché è inutile, o perché non abbiamo nulla in comune effettivamente, ma sei la mia ultima rinuncia. Ci sto pensando in questi giorni. Ed è strano, perché se ci sei, sorrido, ma dentro mi sento vuota, non un battito, non un sussulto. Non ci sono farfalle nello stomaco, né tormento nel cuore, né la benché minima emozione. Allora cosa provo? Allora cosa provo per te? Cosa sei per me? Cosa vorrei tu fossi per me? 
Forse ti desidero come migliore amico? Forse perché mi ero illusa che c'era un'assonanza 'musicale' tra noi due? Ma ora sento che neanche quella esiste realmente.
Per questo io non posso finire come la canzone: "perché io ti canto questo ed altro, vorrei darti tutto il meglio, poter vivere altre vite insieme a te, solo tu puoi perdonarmi" Lui capisce, come anch'io ho capito già da tempo questa faccenda del "protagonismo", ma lui vuole cambiare, ed è preparato a cambiare, a cercare di recuperare a tutte quelle vite non vissute non rinunciando più a quell' ipotetica Lei. Io non voglio cambiare adesso, in questa situazione, perché non posso. Questa non è la mia occasione. Lo vorrei tanto. Ma non è ancora la mia giusta occasione.
Io non posso. Non ha senso. E dovrei non cercarne neanche uno.
Tanto io sono fatta così. Cambio spesso e velocemente. Passerà anche questa cosa inutile. E ci riderò sicuramente sopra.