sabato 21 novembre 2015

Il Potere dell'Arte



Ci sono riuscita. Ho toccato di nuovo l'universo, e l'ho fatto con delicatezza...con la punta delle dita. Ho quasi sfiorato il vuoto del buio, ancora una volta. Erano carezze nere ma leggere e regolari, incoscienti eppure coraggiose. Senza timore ma con rispetto. Nessuna esitazione, solo poche istintive considerazioni. E mi sono persa nei cieli notturni e negli oceani profondi. Credevo che non sarebbe accaduto di nuovo. Era lontano il tempo in cui "per caso" cercavo e mi ritrovavo... e poi ancora "per caso" ascoltavo, mi fermavo, "sentivo".
Tutto si è fatto confuso e chiaro allo stesso tempo dentro di me. 

Questo fa sentire potenti senza aver nulla di tangibile tra le mani.

Questo è il potere dell'arte.
In ogni senso, in ogni forma.

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Era da un bel po' che non scrivevo. Chissà perché. A dire il vero non so proprio il perché. Forse mi mancava questo. Un colpo al cuore che mi spingesse a raccontarmi ancora una volta.

domenica 11 gennaio 2015

Care prince




Quando ero piccola, ero molto affezionata ad un cartone animato, "Gli orsetti del cuore - Cuore Nero", ma quasi quasi, più che dal film in sé, ero attratta dalla colonna sonora, quella dei titoli di coda, in particolare: Forever Young, in cui si parla praticamente dell'amicizia. 
Forse nella mia vita ho sbagliato tutto. Perché non so quale evento, quale impercettibile avvenimento, ha formato il mio carattere. Non so cosa mi abbia portato ad essere questa, che oggi sono, e che si tira dietro solo grane!
Io sono una di quelle classiche ragazze che ha sempre messo l'amicizia -come la famiglia- avanti a tutto. E ancora lo faccio, o almeno credo, anche se è proprio questo l'ambito in cui l'ho preso più volte a quel servizio. E comunque, tornassi indietro, forse mi comporterei alla stessa maniera, perché non so essere diversa.
Forse rispetto all'amica che ero 5 o anche 10 anni fa, sono molto maturata. O forse sono soltanto più realista. E prendo le cose per come vengono, non ho particolari pretese. E questo mi fa vivere serena. 
Fatto sta che oggi ho letto "Il piccolo principe", e questo mi ha fatto molto pensare ai rapporti umani.
Mi piacerebbe condividere con qualcuno* i passi che mi sono piaciuti di più (che tra l'altro, mio malgrado, sono i più famosi).

"Sono già sei anni che il mio amico se n'è andato con la sua pecora. Se cerco di descriverlo qui, è per non dimenticarlo. E' triste dimenticare un amico."

"Forse mi credeva simile a lui. Ma io, purtroppo, io non so vedere le pecore attraverso le casse. Forse io sono un po' come i grandi. Devo essere invecchiato."

"Allora non sono riuscito a capire niente! Avrei dovuto giudicarlo dalle azioni, non dalle parole. Non sarei mai dovuto fuggire. Avrei dovuto intuire la sua dolcezza dietro le sue povere furberie. Ma io ero troppo giovane per saperlo amare"

"Bisogna pure che sopporti due o tre bruchi se voglio conoscere le farfalle"

"Si è un po' soli nel desterto..."
"Si è soli anche tra gli uomini" disse il serpente.

"Che cosa vuol dire addomesticare?"
"Creare legami. Tu per me sei ancora soltanto un bambino del tutto simile a centomila bambini. E io non ho bisogno di te. E nemmeno tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe simile a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, avremo bisogno l'uno dell'altra. Tu sarai per me unico al mondo. Io sarò per te unica al mondo..."
"Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato".

"La mia vita è monotona. Così mi annoio un po'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Il tuo mi chiamerà fuori dalla tana, come una musica. E poi guarda! Vedi laggiù, i campi di grano?Io non mangio pane. Il grano per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano niente. E questo è triste. Ma tu hai i capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato! Il grano, che è dorato, mi farà ricordare te. E amerò il rumore del vento nel grano..." "Per favore ADDOMESTICAMI!" "Si conoscono solo le cose che si addomesticano. Gli uomini non hanno più tempo di conoscere niente. Comprano cose già fatte dai commercianti. Ma siccome non esistono commercianti di amici, gli uomini non hanno più amici"

"Che cos'è un rito?" "E' ciò che fa che un giorno sia diverso dagli altri giorni, un'ora dalle altre ore."

Così il piccolo principe addomesticò la volpe. E quando fu vicina l'ora della partenza: "Ah!" disse la volpe "Piangerò".
"E' colpa tua" disse il piccolo principe "Io non volevo farti del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi"
"Certo" disse la volpe
"Ma Piangerai" disse il piccolo principe.
"Certo" disse la volpe.
"Allora non ci guadagni niente!"
"Ci guadagno" disse la volpe "per via del colore del grano"

"Solo i bambini sanno quello che cercano. Perdono tempo per una bambola di pezza e diventa molto importante, e se gliela porti via, piangono..."

"Ma non mi sentivo rassicurato. Mi ricordavo della volpe. Si rischia di piangere un po' se ci si è lasciati addomesticare..."


*chiunque esso sia, perché pare che oggi sia davvero difficile condividere veramente qualcosa con qualcuno. Tutti vanno di fretta, tutti hanno i cazzi propri (e ci sta). La cosa che mi fa veramente tristezza è che nessuno davvero condivida: ora esistono le amicizie superficiali: nessuno ascolta davvero quando qualcuno parla. E nessuno -quasi nessuno- parla davvero quando pare di farlo.


A distanza di anni, anche per questo libro posso dire (con estremo ritardo): Grazie prof. Stommillo!