martedì 29 aprile 2014

ll Belpaese...

Il belpaese...si si, a dire il vero mi sono rotta il cazzo di questo paese...dove tutti restano dove stanno, chi in alto resta in alto, e ci piazza figli, nipoti, bisnipoti, mentre chi sta in basso -e magari si fa il culo- sprofonda ancora più in basso. Sinceramente? Mi pento pure di conoscere Dante, di conoscere i Promessi Sposi, di sapere cosa sono "Gli amorosi sensi", mi pento di aver ammirato Caravaggio...Questo paese di merda mi fa pentire delle bellezze che ho, delle emozioni che provo camminando ogni volta nel mio centro storico, immaginando quanti illustri prima di me hanno percorso la stessa via. Io me ne pento. Era meglio se restavo analfabeta, facevo il macellaio o il pescivendolo o il falegname, imparavo un mestiere, avevo una piccola autonomia. A che mi è servito studiare? Ad essere obbligata a farlo ancora? e dopo? sarò obbligata a studiare ancora e ancora...Quando smetterò di essere costretta nella passività di un libro del cazzo per cominciare ad imparare un mestiere nella pratica? E il peggio del peggio, è che non ho mai preteso tanto. Va bene se non imparo a stare in un museo, va bene se non divento una guida turistica, va bene se non posso aprire una mia Galleria d'arte, perché per quello ci vuole una bella sommetta che evidentemente non ho, va benissimo tutto, però che cazzo, un misero lavoro da imparare...Io, che da piccola non ho mai immaginato il giorno del mio matrimonio, ma una Laurea ed una vita ricca di soddisfazioni lavorative; io, che mi vedevo con un tailleur nero, camicia bianca e con scarpe di poco alte, ad essere l'eccellenza, il meglio che si potesse avere, mi ritrovo a cercare, chiedere un misero lavoro del cazzo, magari in un negozio del cazzo, a mettere a posto vestiti o scarpe. Io, che mi immaginavo come una donna in carriera senza neanche un marito e una famiglia, perché non mi sarebbero stati indispensabili, sto arrivando, in questi giorni, a pensare che era meglio quando le donne si sposavano e stavano a casa a fare casalinghe, perché tanto oggi non cambia un cazzo, siamo solo frustrate perché vorremmo fare cose che di diritto potremmo fare, ma non riusciremo comunque a fare. Che tristezza. Io? Così intelligente sono diventata così stupida? Da nessuna famiglia a diventare schiavetta di un marito? Che tristezza. E questa è colpa dell'Italia, di questo belpaese vergognoso. Dovrei puntare in alto, ma come posso puntare in alto in un paese dove non conta un cazzo la laurea figuriamoci una persona? Va bene se non posso vivere di antropologia, va benissimo, voglio cominciare dal basso, da sottoterra, voglio cominciare anche dall'inferno, e magari fare qualcosa che mi piace veramente a 50 anni (che sarebbe tristissimo per me) ma vorrei cominciare almeno. Ma quest'Italia di merda ti spegne, ti spegne ogni desiderio. Come si fa a vivere così? A vivere a 25 anni ancora a casa con la tua famiglia? Non che ci sia niente di sbagliato: il problema non è "non vivere da sola" ma "sapere di non poterselo permettere". Io odio l'Italia. Stiamo sempre punto e a capo. Cambia la classe dirigente, ma mai la situazione dei poveri disgraziati come me, che a 25 anni non possono studiare, non possono lavorare. Allora ammazziamoci...questo stanno aspettando.
E poi ti dicono: si fanno sacrifici per ciò che si ama. Ok. Altro punto che mi fa imbestialire. Mi piacerebbe farmi una gita alla settimana, ma facciamo economia: una gita al mese. Vai a firenze perché non l'hai mai vista, ne senti il desiderio. Ci devi rimanere minimo 5 giorni per vedertela in maniera accettabile ed intelligente. Mettici il costo del biglietto andata e ritorno, l'alloggio, e le entrate nei musei, nelle chiese (assurdo, dal momento che qui a Napoli questo non accade, perché l'arte è di tutti, l'abbiamo e la regaliamo col cuore) etc. Ci vuole un budjet non indifferente, ma se io non ho un cazzo di lavoro: come diavolo coltivo la mia passione nella pratica e non solo nello studio? Qualcuno mi da una cazzo di risposta!!?

lunedì 7 aprile 2014

Forse...



Forse è questo quello che si prova, quando si dice che mente e cuore non vanno d'accordo. Forse è questo che si prova.
Il cuore ti rende debole, ridicola.
La mente ti fa fare cose sensate, magari sbagliate uguale, ma con una logica. Quel tanto per non sentirti stupida. Ma sono ugualmente importanti i rischi che corri. 
Spegnere le persone.
Allontanarle, perderle.

Il cuore.
La mente.
Mi piacerebbe, oggi, 7 aprile, saperli accordare.