mercoledì 10 aprile 2013

'Quotidianità'


Buondì a tutti!
Procederò all'inverso oggi.
Questo è quello che ho pensato alla fine di quello che vi riporterò qui in celeste.
'Penna io ti adoro...ti adoro perché mi sopporti anche se non sono più in forma come prima, ti adoro perché sopporti le cazzate che ti costringo a scrivere, ed infine tu, musica, mia musa, ti amo perché mi ispiri e mi fai sentire cosi, mi fai sentire piena e in questi casi, quando ti unisci alle parole, mi fai sentire potente. Ed era da un sacco che non mi sentivo così.'

E' sera, una fresca sera primaverile. Da poco rientrata dalla libreria, accende il pc ed avvia una già pronta playlist. Volume alto quanto basta a diffondere il suono in tutte le stanze dell'appartamento, ma non al punto tale da recare fastidio ai vicini. Poi apre qualche finestra per far entrare quel silenzioso respiro della terra; i colori del cielo sono bellissimi e suggestivi, creando un arcobaleno rilassante e rassicurante con l'azzurro profondo ed il rosso evanescente, sfumato nell'arancione. E quelli, per lei, sono colori nuovi. Ma il suo tour continua: una volta in camera, apre un cassetto ed estrae biancheria intima pulita, poi apre il cassetto, dello stesso mobile, più in basso e prende il pigiama, ancora di pail, bianco e grigio e si avvia verso il bagno, il solo ed unico bagno di quel piccolo regno. Ci resta almeno 20 minuti, come al solito. E' sempre stata molto lenta nel lavarsi, e questo sarà certamente un problema, d'ora in poi. Ma questa volta è stata più veloce: chissà, forse da' per scontato che d'ora in avanti dovrà rifinire i suoi spazi e migliorarsi. Prima però di uscire dal bagno conserva accuratamente i vestiti sporchi nelle diverse ceste; quelli colorati nella cesta arancione, quelli bianchi nella cesta gialla e quelli neri, che però non conserva nella cesta verde, ma ripone direttamente nella lavatrice, senza però metterla di già in funzione.
Poi va in cucina e prende tutto l'occorrente: panini freschi, insalata, pomodori ed infine hamburger che dal freezer vanno direttamente nel microonde per velocizzare lo scongelamento. Pochissimi secondi,  una trentina basteranno, e saranno pronti per la cottura. Poi torna vicino al lavello e con cura pulisce alcune foglie di insalata e due pomodori, che velocemente poi affetta e ripone su di un piatto. E poi...poi aspetta. E decide di aspettare seduta sul tavolo della cucina canticchiando le canzoni che si succedono l'una dietro l'altra, una più bella dell'altra.
"Romeo & Juliet" Dire Straits. Adora quel pezzo, la sua chitarra iniziale, la voce calda di Mark Knopfler; l'adora da sempre. Da quando, a 15 anni, un amico, che tutti chiamavano 'Frodo', probabilmente per la sua scarsa altezza ed i suoi capelli molto ricci, le fece una compilation di canzoni d'amore con questo brano.
E canticchia, e altre volte playbacka soltanto, perché non ha poi una gran voce. Ed è così presa, che pur essendo frontale all'ingresso, non se ne accorge; non si accorge della lama della chiave entrare e girare nella serratura; non si accorge della porta che si sta aprendo. Soltanto quando vede una testolina rossiccia a quasi un metro e novanta d'altezza se ne rende conto, ma non n'é spaventata, come immaginava potesse accadere, e ne sorride. Quel mancato spavento le presenta la quotidianità, una gran bella quotidianità.
E subito il suo sorriso viene ricambiato; e nel farlo quell'omone richiude la porta dietro di sé ed avanza verso lei, in quella cucina. E lei non batte ciglio, non parla, non lo saluta, continua solo a sorridere involontariamente e a canticchiare come prima del suo arrivo, come se nulla fosse cambiato, come invece in realtà è. E lui fa lo stesso. Entrato in cucina, si appoggia al muro di fronte o forse un po' più lateralmente a lei, che playbackando comincia a fargli delle smorfie: sorrisetti, boccacce, occhiatacce; tutto per rendersi antipatica, ed invece appare teneramente seducente. E lui comincia a sorridere in maniera un po' più evidente quanto incontrollata e sincera. Non è la prima volta che, da quando la conosce, da quando ci sta insieme, si ferma coscientemente a guardarla senza dir niente; un po' per piacere, perché la trova particolarmente divertente, e un po' per sfida, per vedere fin dove è disposta ad arrivare con quei suoi strani ed insensati modi di fare. Poi però cede, e decide di avvicinarsi a lei, che prontamente gira la testa e gli offre la guancia sinistra, in una maniera molto familiare, a dire la verità; come familiare è il bacio che lui le regala. Raddrizzata poi naturalmente la testa nella posizione precedente, riceve un altro bacio, rapido, ma contraddittoriamente lento, questa volta sulle labbra.


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