Mi dovete scusare se mi sono profondamente innamorata dei Baustelle. Innamorata più di prima.
E' che con i Baustelle quello che ti sembra triste in realtà nasconde qualcosa di bello, di positivo.
E' che con i Baustelle anche una prostituta può sentirsi 'capita', forse ascoltata.
Ciao,che fai?mi vuoi?
ok,ti va?
di qua,ci sei?ne fai miracoli..
reciti bene
Io non so chi sei
vorrei gli dei quaggiù
perchè così rinascerei
senza guai
Dark Room
Che cosa vuoi?
tramonti
Che cosa dai?
che sconti fai?
Che occhi neri hai
Tu sei qui con me,vicino a me
che posto strano
Io ti annuso,ti codifico
essere umano
No,non vuoi,perchè?
non so
ci stai?
così non posso gli altri guardano..proprio noi
dark room
No,così non va
non sei gli dei per me
perchè c'è brutta musica?stupida
Che segno sei?
leone
Quanti anni hai?
E che progetti fai su di me?
Tu sei qui con me,vicino a me
che posto strano
Io ti annuso,ti codifico
essere umano
tu sei qui con me,vicino a me
mi sembri strano
cicca spenta sul parquet
ti prendo
e poi ti fumo
Tutti sappiamo cos'è una dark room. O quasi.
C'è un qualcosa di romantico in questa 'facile' donna che si concede così per chissà quale motivo. Non è una di quelle sgualdrine assetate di sesso, quelle che io considero 'malate' nel vero senso clinico della parola. Malate perché non si accontentano di ciò che hanno, malate perché hanno due piedi e OGNI GIORNO un paio (e non una!) di scarpe diverse, malate perché devono averne sempre di più, malate perché non hanno scrupoli, malate perché calpestano e fanno calpestare la propria dignità per qualcosa per cui forse non sempre ne vale la pena, malate perché in alcuni casi il sesso è una vera malattia, profondamente psicologica.
Invece lei è diversa. La 'lei' dei Baustelle, di tutte le loro canzoni, ha sempre qualcosa di romantico, a volte esiste una spiegazione sottile, un motivo celato, dietro il suo comportamento, che puoi solo immaginare. C'è qualcosa che va oltre la "svendita" del proprio corpo.
In questo pezzo lei non va subito al sodo, si imbarazza, allora "...io ti annuso, ti codifico, essere umano..." e "...così non posso, gli altri guardano proprio noi..." e "...che segno sei?...".
Non so se ho reso l'idea del mio pensiero.
E vorrei subito chiudere con due citazioni che mi hanno colpita:
'Ci sono donne che vendono ciò dovrebbero donare e altre che donano
ciò che potrebbero vendere. Le prime sono delle puttane, le seconde, delle
sentimentali.'
Roberto
Gervaso, La volpe e l'uva, 1989.
In questo caso vorrei porre l'accento sulle seconde. Non ho nulla contro le prime di "mestiere", perché mi rendo conto che a volte si è costrette a vendersi. Le vere puttane sono quelle che non si vendono per sopravvivere, né quelle che lo fanno per un moderato gusto, ma lo sono quelle che si danno a cani e porci, anche a quelli che non gli piacciono, per ottenere qualcosa che potrebbero avere sicuramente in altro modo, ma non così facilmente. Le puttane sono quelle che si vendono senza neanche sapere di farlo. Ma forse con la seconda citazione potrei spiegarmi meglio.
Puttana non è chi si dà a tanti per piacere, ma chi non si dà a
nessuno per calcolo.
Roberto
Gervaso, Il grillo parlante.
Ovviamente chi si da' a tanti per piacere, ma nei limiti. Non trovo fuori luogo andare a letto con uno sconosciuto o con qualcuno che poi non sarà il proprio fidanzato, ma tra il piacere e la malattia (ripeto) c'è un oceano in mezzo.
E poi sì, è molto più puttana una che non si concede perché pensa, e ripensa, e si preoccupa di chi altri possa pensare, invece di una che si concede ogni tanto senza farsi il problema. Perché lei non pensa, si ama.
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